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Le uve provengono dal territorio di Salemi ad un’altitudine di circa 200 metri s.l.m.
Frutto dell’interazione tra il Nerello Mascalese e i suoli vulcanici dell’Etna, questo vino nasce in terrazze circondate da boschi di castagno e roverella, in un territorio ricco di biodiversità.
Il Perricone è un vitigno a bacca rossa che ha le sue origini nella Sicilia occidentale. I vini del Perricone in purezza come questo, riescono a garantire l’eleganza dei grandi nobili con delle qualità organolettiche olfattive rare e molto identificative del territorio d’origine.
Un uvaggio che consente di bilanciare egregiamente il diverso contenuto di tannini dei due vitigni.
Descritto per la prima volta nel 1735, il Perricone – detto “Guarnaccio” dai vignerons di Regaleali – viene allevato in Tenuta sin dal 1959.
Il Perricone è stato per decenni l’indiscusso dominatore tra le uve nere della Sicilia Occidentale. Il rigore di un’attenta vinificazione ne ha trasformato il carattere spigoloso e difficile in un’elegante, originale ed inimitabile personalità: unico nel suo genere.
Le uve provengono dal territorio di Salemi ad un’altitudine di circa 140 metri s.l.m.
Le uve provengono dal territorio di Santa Ninfa ad un’altitudine di circa 400 metri s.l.m.
Le uve provengono dal territorio di Salemi ad un’altitudine di circa 200 metri s.l.m.
Il Nero d’Avola è l’espressione di una particolare vite autoctona della Sicilia. È stato per secoli di fondamentale importanza nella produzione di molti vini siciliani prevalendo, però, il suo uso come vino da taglio. Ed è solo a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso che inizia, finalmente, una seria sperimentazione su questo vitigno, al fine di studiarlo e valorizzarlo. Questo vino, oggi, è definito il principe dei vitigni siciliani.
N° 287 bottiglie numerate, provenienti da un’unica barriques di Nero d’Avola in purezza.
Entrambe le uve provengono dal territorio di Salemi ad un’altitudine di circa 150 metri s.l.m.
Il suo nome è legato alla storia della famiglia. Omaggio a Richard Wagner che nel 1881 nel giardino di Villa Tasca a Palermo ultimò la stesura del terzo atto del “Parsifal”, ispirato dai cigni che vivevano nel laghetto.
È il vino che ogni giorno deve essere pronto a confrontarsi con quanto di meglio siamo capaci di portare sulle nostre tavole. Un compito arduo che il Nero d’Avola assolve bene grazie al piccolo ma importantissimo contributo del Merlot.
Soltanto 1/3 del vino è affinato in barrique per 4 mesi, giusto il tempo per rassodarne la struttura senza compromettere la freschezza.
Il luogo dove Caruso&Minini coltiva il miglior Nero d’Avola è stato, in un lontanissimo passato, il greto di un fiume, come testimoniato dalla tipiche pietre arrotondante che chiamano “cuti”. È l’originalità del vigneto che rende questo vino unico e speciale.
Le uve provengono dalla tenuta di Salemi ad un’altitudine di circa 150 metri s.l.m.